Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento

Indirizzo: SP121, 14, 82019 Sant'Agata de' Goti BN, Italia.
Telefono: 3421534472.

Specialità: Punto di riferimento storico.
Altri dati di interesse: Parcheggio accessibile in sedia a rotelle, Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 42 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.5/5.

Posizione di Ponte Romano sul Martorano

Il Ponte Romano sul Martorano, situato all'indirizzo SP121, 14, 82019 Sant'Agata de' Goti BN, Italia, è un punto di riferimento storico da non perdere. Questo monumento antico è facilmente raggiungibile e offre un parcheggio accessibile anche a persone su sedia a rotelle.

Il ponte, costruito in epoca romana, è un'importante testimonianza del passato e attira molti visitatori ogni anno. Con una media delle opinioni di 4.5/5 su 42 recensioni su Google My Business, il Ponte Romano sul Martorano è altamente raccomandato per chiunque sia interessato alla storia e all'arte.

Le sue caratteristiche uniche e la sua posizione strategica lo rendono un luogo ideale per una gita di un giorno o per una visita più approfondita. Il ponte è adatto anche ai bambini, il che lo rende un'ottima scelta per una giornata in famiglia.

Se stai cercando informazioni sul Ponte Romano sul Martorano, ti consigliamo di visitare il suo sito web per saperne di più. Qui potrai trovare informazioni dettagliate sulla sua storia, le sue caratteristiche e le attività che puoi svolgere in loco.

Recensioni di Ponte Romano sul Martorano

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Debora Beato
5/5

Sant’Agata de’ Goti, borgo in provincia di Benevento, sorge a picco su uno sperone di tufo nella Valle Caudina, alle falde del Monte Taburno e fa parte dei Borghi più belli d’Italia per la sua caratteristica struttura architettonica.
Sant’Agata è stata spesso set cinematografico. Qui sono stati girati molti film come ‘Il resto di niente’, ispirato all’omonimo romanzo di Enzo Striano, e il film di Alessandro Siani ‘Si accettano miracoli’....

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Pisty (Pisty)
5/5

Ponte da cui guardare la famosa vista di Sant’Agata de goti. Un borgo molto caratteristico e da visitare almeno una volta

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Stefano Flammia
5/5

Il migliore punto di vista per ammirare la bellezza mozzafiato del borgo di S.Agata de' Goti. Impossibile attraversare questo ponte senza l'irrefrenabile desiderio di scattare una foto. Infatti, proverete un grande rammarico se non avete nulla per scattare una foto...

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Valerio Agricola
5/5

Dal ponte Martorano si può ammirare l'imponenza del centro storico di Sant'Agata De Goti, la "perla" del Sannio. Il centro è ricco di palazzi e chiese storiche.

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Tommaso Ilardi
5/5

Borgo bellissimo e suggestivo, unico nel suo genere. Il duomo fantastico , vicoli e chiesette da visitare.

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Giovanni Bassano
5/5

Uno dei borghi storici piu belli d'Italia da visitare

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Antonino Greco
5/5

Sant’Agata de goti cittadina intrinseca di storia dove puoi ammirare tante chiese e luoghi storici.
Il toponimo Sant'Agata de' Goti si forma in differenti periodi storici. Nel corso dell'VIII secolo infatti la città longobarda fu intitolata alla santa catanese probabilmente per volontà di Radoaldo e Grimoaldo, fratelli educati alla corte di Arechi I di Benevento, che abitarono nella gastaldia di Sant'Agata, inclusa nella Contea di Capua, e contribuirono qui alla fondazione della chiesa di S. Agata de Amarenis, detta Sant'Agatella, oggi distrutta, in segno di devozione alla martire, dopo la conversione religiosa dal cristianesimo ariano a quello cattolico[7] La seconda parte del toponimo si aggiunge in epoca normanna, con l'avvento dei feudatari della famiglia Drengot dopo il 1117: come è noto, Rainulfo Drengot conte di Sant'Agata apparteneva alla cerchia dei “Potentes” con facoltà speciali e potere decisionale autonomo tra i quali quello di dare il suo nome alla fortezza. Ma col tempo il cognome Drengot sia in Francia che in Italia prese ad essere pronunciato diversamente fino a mutare all'epoca degli Angiò in De-Goth. A seguito dell'estinzione di eredi legittimi De-Goth dopo il 1140, il feudo santagatese passò ad altre famiglie conservando il nome normanno poiché l'usanza di dare il proprio nome ai propri possedimenti non esisteva più.

Il feudo continuò a chiamarsi "Sant'Agata De-Goth" anche per gli Svevi fino alla morte di Manfredi. Giunto dalla Francia Carlo I d'Angiò, nel 1266, egli si appropriò del feudo santagatese affidandolo a Bertrando di Artois (Rainone), suo primo Consigliere, sposato una prima volta con Luisa Marra e una seconda con Guglielma Cantelmo, cameriera della regina Sancha, dalla quale ebbe il figlio Carlo, in realtà figlio naturale di Roberto d'Angiò Secondo alcuni studiosi esisterebbero fonti storiche, mai pubblicate o citate in alcun testo, secondo le quali fu Roberto d'Angiò a trasferire la proprietà del feudo a un ramo dei De-Goth provenienti da Aquitania e Guascogna venute in sud Italia in occasione della guerra a seguito del re; potrebbe essersi trattato di parenti del papa Clemente V, al secolo Bertrand De Goth, nominato nel 1312, terzo di dodici figli nati dal matrimonio fra Ida de Blanqueforte e Béraud De Goth, signore di Villandraut, Grayan, Livran e Uzeste. Un altro ramo della famiglia è riconducibile ai Conti di Armagnac: Giovanni I, morto nel 1376, si era sposato infatti con Reine De Goth di Lomagne, abitando sempre in Guascogna, regione annessa alle terre di Aquitania, al confine con la Spagna.[10]

Fu certamente Carlo D'Artois a ereditare il titolo di Conte di Sant'Agata “De-Goth" (o "Dei Gothi" al plurale, riferendosi a un nucleo familiare) nel 1343 divenendo poi Conte di Monteodorisio, in Abruzzo, sposando la contessa Giovanna di Scotto. Gli Artus detennero il feudo fino alla decapitazione dell'ultimo erede della famiglia, avvenuta nel 1401[11] Quando la regina Giovanna II d'Angiò, all'inizio del Quattrocento, assegnerà il feudo santagatese alla nobile famiglia De la Rath, di origine catalana, resterà comunque la denominazione "Sant'Agata De Gothi" ; secoli dopo l'avvento degli Angioini, chi trascrisse, pronuncio' o ascolto' la dicitura "Feudo di Sant'Agata De' Gothi", non immaginò un cognome di una famiglia d'origine francese, ma superficialmente, suggestionato da alcuni aspetti architettonici e storici, intese senz'altro "Sant'Agata fondata dai Goti" intesi come popolo di origine germanica invasori dell'Impero Romano (chiamati Goth appunto in inglese e francese) in considerazione della loro presenza nel Sannio; ma mentre le tesi esposte sono dimostrabili dalle tracce normanne lasciate nella città, quella relativa a una fondazione o a un passaggio da parte dei Goti è a tutt'oggi non dimostrabile concretamente.

Ponte Romano sul Martorano - Sant'Agata de' Goti, Provincia di Benevento
Giovanni Pallotta
2/5

Borgo bellissimo ma assolutamente vitato sostare per mangiare. Prezzi fuori dalla norma. (Si vede che non vogliono visitatori).

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